Agevolazioni per infissi: guida pratica a bonus, IVA e permessi

Bonus, detrazioni, IVA agevolata: tutto ciò che devi sapere prima di cambiare gli infissi di casa anche se non stai facendo una ristrutturazione importante.

 

Sostituire gli infissi è un investimento che migliora comfort, efficienza energetica e valore della casa. Ma quali agevolazioni fiscali sono disponibili nel 2025 e cosa cambierà con l’arrivo del 2026? In questa guida aggiornata ti spieghiamo come orientarti tra bonus, IVA ridotta e permessi edilizi.

Perché cambiare gli infissi oggi conviene

In un contesto in cui i costi dell’energia continuano a pesare sul bilancio familiare, investire in infissi ad alte prestazioni significa ridurre le dispersioni termiche e risparmiare ogni mese sulle bollette.

Ma il vantaggio non è solo pratico: grazie a bonus fiscali e IVA agevolata, oggi è possibile recuperare parte della spesa sostenuta oppure pagare meno fin da subito, rendendo l’intervento molto più accessibile.

In più, le finestre di nuova generazione aumentano il valore dell’immobile, rendendolo più appetibile sul mercato, e migliorano l’isolamento acustico, soprattutto nelle zone urbane. Il tutto senza dover per forza affrontare una ristrutturazione complessa o invasiva.

Cambiare gli infissi oggi non è solo una scelta di comfort: è una strategia intelligente per risparmiare, valorizzare la casa e accedere a importanti agevolazioni fiscali.

Pile di monete crescenti davanti a una casa stilizzata, simbolo di risparmio grazie ai bonus infissi e alle detrazioni fiscali

Detrazioni per infissi nel 2025 e cosa cambia nel 2026

Se stai pensando di cambiare gli infissi, il momento giusto per agire è proprio adesso. Fino al 31 dicembre 2025, le detrazioni fiscali sono ancora al massimo della loro efficacia. Ma dal 2026 la situazione cambierà: le percentuali scenderanno e si potrà recuperare meno rispetto a oggi.

Le agevolazioni per infissi nel 2025 rientrano in due grandi categorie: il Bonus Casa (o Bonus Ristrutturazioni) e l’Ecobonus. Entrambi permettono di ottenere un rimborso Irpef in 10 anni, ma con condizioni diverse a seconda dell’immobile e del tipo di intervento.

Le percentuali di detrazione attive nel 2025

Per tutto il 2025 sarà possibile beneficiare delle aliquote più alte previste:

Bonus Casa 2025 (ristrutturazione semplice):

  • detrazione del 50% per la prima casa
  • detrazione del 36% per le seconde case o altri immobili
  • tetto massimo di spesa: 96.000 euro per unità abitativa


Ecobonus 2025 (efficientamento energetico con requisiti tecnici precisi):

  • detrazione del 50% per la prima casa
  • detrazione del 36% per altre proprietà


In questo caso servono anche la pratica ENEA e l’asseverazione del tecnico

Cosa cambia dal 2026: percentuali ridotte

Secondo quanto stabilito dalla Legge di Bilancio e confermato dalle ultime anticipazioni, dal 1° gennaio 2026 le detrazioni fiscali subiranno una riduzione progressiva:

Bonus Casa:

  • si abbassa dal 50% al 36% per la prima casa
  • scende ulteriormente al 30% per le seconde case o per gli immobili non residenziali


Ecobonus
:

  • passa al 36% per la prima casa
  • scende al 30% per le altre unità immobiliari


Il massimale di spesa (96.000 €) rimane invariato, ma con una percentuale minore di detrazione, il vantaggio economico si riduce in modo significativo.

Perché conviene anticipare al 2025

Fare un intervento oggi significa approfittare di detrazioni più alte e ammortizzare meglio la spesa nel tempo. Se sostituisci gli infissi prima del 31 dicembre 2025, puoi detrarre fino al 50% del costo totale compresa la fornitura e la posa in opera, se rispetti i requisiti richiesti.

Inoltre, i tempi tecnici contano: tra preventivi, sopralluoghi, scelta dei materiali, produzione e installazione, è importante muoversi in tempo per non rischiare di andare oltre la scadenza.

Chi ha diritto alle agevolazioni per la sostituzione degli infissi?

Le agevolazioni fiscali per infissi non sono riservate solo a chi ristruttura casa: sono accessibili a una platea molto più ampia di persone. Tuttavia, per usufruirne è fondamentale rispettare determinate condizioni, sia in termini di requisiti soggettivi (chi può fare richiesta) che oggettivi (tipo di immobile, lavori ammessi, documentazione).

Chi può richiedere le detrazioni?

Hanno diritto a richiedere le detrazioni fiscali per infissi tutte le persone fisiche che possiedono o detengono un diritto reale sull’immobile. In particolare:

  • Proprietari e nudi proprietari
  • Usufruttuari o affittuari con regolare contratto
  • Comodatari (cioè chi utilizza l’immobile in comodato gratuito)
  • Conviventi del proprietario, se sostengono le spese e sono intestatari delle fatture
  • Coniugi separati assegnatari dell’immobile


In caso di immobili in comproprietà, ogni intestatario può detrarre la propria quota di spesa, purché il pagamento risulti tracciabile e le fatture siano a lui intestate.

Requisiti dell’immobile

Anche l’immobile su cui si interviene deve rispettare alcune condizioni:

  • Deve essere esistente e accatastato (non è ammessa la detrazione su nuove costruzioni)
  • Deve essere in regola con i pagamenti dei tributi, incluso l’IMU se dovuta
  • Può essere adibito sia ad uso residenziale che strumentale (ad esempio, studi professionali o uffici)


Inoltre, l’intervento di sostituzione degli infissi deve comportare un miglioramento energetico o una ristrutturazione conservativa, quindi non basta rimuovere un serramento e installarne uno identico senza modificare nulla in termini di prestazioni o comfort.

Tipo di bonusQuando si applicaRequisiti principali
Bonus CasaSostituzione finestre in ambito di manutenzione straordinaria o ristrutturazioneImmobile accatastato, lavori eseguiti da professionisti, pagamenti tracciabili, fatture corrette
EcobonusInterventi che migliorano la prestazione energetica dell’involucroRelazione tecnica, trasmissione all’ENEA, rispetto dei valori limite di trasmittanza

Come funziona l’IVA agevolata al 10% per la sostituzione degli infissi?

Uno dei vantaggi economici più interessanti per chi decide di sostituire porte e finestre riguarda l’IVA agevolata al 10%. Ma attenzione: non si applica automaticamente su tutto.

Quando si applica l’IVA al 10%

L’IVA ridotta si può applicare in questi casi:

  • Interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria su immobili residenziali privati.
  • Sostituzione degli infissi (anche senza opere murarie importanti), se rientra in un contesto di manutenzione straordinaria.


In pratica, puoi usufruirne se stai facendo dei lavori in casa (anche minimi) e decidi di cambiare finestre o portefinestre. L’intervento deve riguardare immobili a uso abitativo privato (no uffici o locali commerciali).

Come si calcola l’IVA al 10%

L’applicazione dell’IVA agevolata segue una logica che può sembrare macchinosa:

  • Sulla manodopera (installazione, rimozione vecchi infissi, assistenza muraria) si applica sempre il 10%.
  • Sui beni significativi (come gli infissi stessi), l’IVA al 10% si applica solo sulla parte di valore che non supera il costo della manodopera.


Facciamo un esempio: Se il valore totale è 5.000 €, di cui 3.500 € per gli infissi e 1.500 € per posa e manodopera, i primi 1.500 € degli infissi beneficiano del 10% mentre i restanti 2.000 € vanno al 22%. La manodopera è tutta al 10%

Cosa sono i “beni significativi”

Gli infissi rientrano tra i cosiddetti “beni significativi”, elencati nel Decreto 29/12/1999. Questo vuol dire che l’IVA agevolata va calcolata parzialmente, come spiegato sopra, e non sull’intero importo del prodotto.

Altri beni significativi: caldaie, sanitari, videocitofoni, impianti di climatizzazione.

Serve comunicare qualcosa al fornitore?

Sì. Se intendi beneficiare dell’IVA agevolata, è necessario compilare e consegnare una dichiarazione sostitutiva di atto notorio, che attesti che i lavori rientrano tra quelli agevolabili e che l’immobile è a uso residenziale. Di solito, le aziende qualificate come Mark For You Home ti forniscono loro stessi il modulo precompilato.

Serve un permesso per cambiare le finestre e ottenere i bonus?

Nel caso di sostituzione degli infissi all’interno della propria abitazione, non sempre è necessario un permesso edilizio. Tuttavia, se desideri accedere alle agevolazioni fiscali, la questione cambia.

Per ottenere bonus come l’Ecobonus o il Bonus Ristrutturazione (Bonus Casa), è fondamentale che l’intervento sia correttamente inquadrato dal punto di vista normativo e fiscale. In alcuni casi, soprattutto se l’intervento comporta modifiche del foro finestra, cambio del materiale, o variazioni estetiche rilevanti, può essere necessario presentare una CILA (Comunicazione Inizio Lavori Asseverata) o altra pratica edilizia.

Questi sono gli scenari più comuni:

Tipo di interventoPermesso richiestoBonus accessibili
Sostituzione semplice senza modifiche dimensionali o esteticheNessuno (edilizia libera)Bonus Casa, Ecobonus, IVA agevolata
Sostituzione con modifiche al vano o materiale diverso (es. legno → PVC)Spesso sì (CILA o SCIA)Bonus Casa, Ecobonus
Sostituzione infissi in zona vincolata (centro storico, vincoli paesaggistici)Autorizzazione comunale o della SoprintendenzaBonus subordinati all’autorizzazione

In ogni caso, è fondamentale che un tecnico abilitato valuti l’intervento, perché una pratica edilizia non corretta o l’assenza dei requisiti può compromettere l’accesso ai benefici fiscali. Inoltre, per fruire dei bonus è sempre necessario conservare fatture, bonifici parlanti, e asseverazioni tecniche dove richieste.

Se stai valutando la sostituzione degli infissi per migliorare l’efficienza energetica della tua casa, affidati a un professionista che possa accompagnarti anche nella gestione della pratica e della documentazione necessaria per ottenere le detrazioni.

Agevolazioni IVA per infissi: quando si applica l’IVA al 10% e cosa sapere

L’IVA agevolata al 10% è una delle misure fiscali più interessanti per chi deve sostituire gli infissi, ma anche una delle più fraintese. Non si applica sempre, né su tutto: conoscere i criteri ti aiuta a pianificare meglio l’intervento e a evitare brutte sorprese in fattura.

Quando si ha diritto all’IVA agevolata sugli infissi

L’IVA ridotta al 10% si applica solo in caso di manutenzione ordinaria o straordinaria su immobili a uso abitativo. In particolare:

  • Se sostituisci gli infissi in un’abitazione esistente, e l’intervento rientra nella manutenzione (es. rifacimento parziale, sostituzione senza modifiche strutturali), puoi beneficiare dell’IVA al 10%.
  • L’IVA agevolata riguarda la manodopera e solo una parte dei materiali (non tutti).
  • Per gli infissi acquistati direttamente dal fornitore, l’IVA sarà al 22%, ma l’installazione effettuata dallo stesso soggetto potrà usufruire dell’aliquota ridotta in parte.

Quando invece l’IVA resta al 22%

  • Se l’intervento riguarda una nuova costruzione o una demolizione con ricostruzione, si applica l’IVA al 4% o al 22%, a seconda dei casi, ma non rientra nel regime del 10% per manutenzione.
  • Se acquisti solo gli infissi senza installazione, o ti rivolgi a soggetti differenti per fornitura e posa, l’IVA sarà sempre al 22% sul prodotto.
  • Anche nel caso di immobili strumentali o commerciali, non è possibile accedere all’IVA agevolata.


Per beneficiare dell’aliquota ridotta al 10%, è necessario rilasciare un’autocertificazione in cui dichiari che l’intervento rientra nella manutenzione ordinaria o straordinaria. È una prassi semplice ma obbligatoria: senza, l’applicazione dell’IVA ridotta non è ammessa.

Bonus infissi per seconde case: cosa vale nel 2025 e cosa potrebbe cambiare nel 2026

Una delle domande più frequenti riguarda la possibilità di usufruire dei bonus infissi anche per le seconde case, come case vacanza o immobili a reddito. La buona notizia è che sì, nel 2025 è ancora possibile accedere a diverse agevolazioni anche per questo tipo di abitazioni, ma con alcune regole precise. Vediamo le differenze e cosa aspettarsi nel 2026.

BONUS CASA (detrazione 50%) – Valido anche per seconde case

  • 2025: la detrazione per ristrutturazione edilizia (ex Bonus Casa) è confermata anche per le seconde case, incluse quelle in affitto o uso vacanza. È sufficiente che l’intervento sia classificato come manutenzione straordinaria o riqualificazione energetica.
  • 2026: salvo proroghe, la detrazione tornerà all’aliquota ordinaria del 30% con limite di spesa ridotto da 96.000 a 48.000 euro. Resterà applicabile anche alle seconde case, ma con minore convenienza.

ECOBONUS – Ammesso con requisiti specifici

  • 2025: l’Ecobonus è ancora accessibile per seconde case, a patto che l’immobile sia dotato di impianto di riscaldamento funzionante e regolarmente accatastato. Vale sia per prime che seconde abitazioni.
  • 2026: se confermato nella prossima Legge di Bilancio, l’Ecobonus potrebbe essere mantenuto per interventi trainanti come la sostituzione delle finestre, ma con revisione delle aliquote o restrizioni sulle seconde case.

 SUPERBONUS – Limitato a casi molto specifici

  • 2025: il Superbonus è ancora attivo in forma residuale, principalmente per i condomìni con delibere approvate prima di fine 2023. Le seconde case sono ammesse solo se parte di edifici plurifamiliari (es. appartamenti in condominio).
  • 2026: la misura è destinata a chiudersi completamente, non saranno più previste detrazioni per infissi legate al Superbonus, né per prime né per seconde case.


In sintesi, nel 2025 è ancora assolutamente possibile richiedere bonus per infissi anche se si tratta di una seconda casa. L’intervento deve rispettare i requisiti tecnici (es. miglioramento dell’efficienza energetica, impianto di riscaldamento esistente, ecc.), ma la normativa non esclude gli immobili non abitati stabilmente.

Tuttavia, dal 2026 è previsto un ridimensionamento significativo delle agevolazioni, con riduzione delle aliquote e dei massimali, specialmente per le seconde case.

Cessione del credito e sconto in fattura per infissi: cosa cambia nel 2026

Negli ultimi anni, la possibilità di usufruire della cessione del credito o dello sconto in fattura ha permesso a molte famiglie di realizzare lavori in casa con maggiore facilità. Ma per gli interventi sugli infissi, la situazione è cambiata notevolmente.

Dal 2025 non è più possibile accedere allo sconto in fattura per la sostituzione degli infissi, né tramite Ecobonus né con il Bonus Casa. Dopo le strette normative introdotte tra il 2023 e il 2024, questa modalità è stata quasi del tutto eliminata per evitare frodi e usi impropri.

La cessione del credito, invece, è ancora consentita in casi molto limitati, ma con controlli rigidi da parte dell’Agenzia delle Entrate. In pratica, oggi la norma prevede che le spese per gli infissi vengano recuperate tramite detrazione fiscale in dichiarazione dei redditi, suddivisa in 10 anni.

Questo significa che, salvo eccezioni, il cliente paga l’intero importo e riceve il rimborso fiscale anno dopo anno.

Cosa succede nel 2026?

Le prospettive per il 2026 non sembrano segnare un’inversione di rotta. La direzione è quella della stabilizzazione del sistema a detrazione diretta, senza possibilità di cessione o sconto.

Questa tendenza riguarda tutti i bonus “minori”, come l’Ecobonus e il Bonus Casa, mentre anche il Superbonus è stato ridotto e privatizzato, limitando molto i casi in cui è possibile usare meccanismi alternativi di pagamento.

In breve:

  • Sconto in fattura: non disponibile nel 2025 e non previsto nemmeno nel 2026.
  • Cessione del credito: ammessa in casi limitati nel 2025, ma destinata a scomparire nel 2026.
  • Modalità standard: detrazione fiscale in 10 anni direttamente in dichiarazione dei redditi.


Se stai valutando un intervento, il 2025 potrebbe essere l’ultima finestra utile per ottenere le condizioni più vantaggiose, prima del ritorno definitivo al modello classico. Organizzarsi per tempo, con un preventivo dettagliato e un tecnico aggiornato sulle normative, è fondamentale per non rischiare di perdere l’accesso ai vantaggi fiscali oggi ancora in vigore.

Perché conviene muoversi ora e come possiamo aiutarti

Scegliere di sostituire gli infissi nel 2025 può rivelarsi una decisione strategica. Le agevolazioni fiscali attualmente disponibili come il Bonus Ristrutturazione al 50%, l’Ecobonus e le aliquote IVA agevolate offrono ancora margini concreti di risparmio. Tuttavia, il quadro normativo è in continua evoluzione, e dal 2026 molti benefici potrebbero ridursi o scomparire del tutto.

Muoversi ora significa:

  • Accedere a incentivi ancora attivi
  • Avere più margine per pianificare interventi e pratiche edilizie
  • Sfruttare la detrazione IRPEF in 10 anni, finché è garantita


Scegliere gli infissi giusti
, rispettare i requisiti tecnici richiesti e presentare la documentazione in modo corretto può fare la differenza tra una spesa recuperabile e una occasione persa.

Domande frequenti sui bonus infissi

Posso sostituire gli infissi senza ristrutturare?

Sì, è possibile. La sostituzione degli infissi rientra negli interventi ammessi anche senza una ristrutturazione complessiva dell’immobile, purché si rispettino determinati requisiti tecnici. In particolare, se si punta al Bonus Ristrutturazione o all’Ecobonus, è necessario garantire un miglioramento delle prestazioni energetiche dell’edificio.

Posso ottenere il bonus infissi senza CILA?

Dipende dal contesto. In genere, se l’intervento non modifica la sagoma, i materiali o il colore visibile dall’esterno, non serve presentare la CILA. Tuttavia, in zone vincolate o in centri storici, può essere richiesta un’autorizzazione specifica. È sempre consigliabile rivolgersi a un tecnico abilitato o a un’azienda specializzata per una verifica puntuale.

Che succede se supero il limite di spesa?

In caso di superamento del tetto massimo previsto per l’agevolazione (ad esempio, 96.000 € per il Bonus Casa), la parte eccedente non sarà soggetta a detrazione fiscale. Questo significa che si potrà detrarre solo l’importo entro i limiti previsti, mentre l’eccedenza andrà a totale carico del contribuente. Per questo è importante pianificare con precisione l’intervento, anche da un punto di vista fiscale.

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